A.A.A. civici informatici cercasi – Bassa Romagna

Carissimi, considerate tanto le vostre preziose competenze informatiche quanto la vostra passione per le sue possibili applicazioni alla cittadinanza attiva, sono a chiedervi di costituire il nucleo di un gruppo di lavoro che si occupi di “open source”, “open data” e “open government” per definire idee e progetti in vista delle elezioni comunali del 2014; questi temi saranno architrave della mia iniziativa “Bagnacavallo2024”, ma spero che ci sarà l’intelligenza da parte di altri di allargare l’orizzonte quanto meno alla Bassa Romagna, considerato l’omogeneità delle comunità interessate. Come pensate potremmo organizzare al meglio le prime fasi di questo lavoro? VI RINGRAZIO sin da ora, Andrea.

Ciao Andrea, oltre a questi temi, a me non dispiacerebbe però affrontare anche la questione della “partecipazione”; ovvero come presentare le proposte, come rendicontare i risultati/commenti/osservazioni, come giustificare/argomentare le soluzioni adottate sulla base a tutte le premesse prima raccolte.

Non ho soluzioni in merito, ma il problema mi interessa molto e non mi dispiacerebbe usarti come cavia per verificare se si può fare qualche cosa di interessante. Giulio

Il tema dei dati aperti PA è già spinto in qualche modo dall’alto (vedi ultimo decreto trasparenza) quindi si tratta a mio avviso di declinarlo localmente in base alla conoscenza del territorio e di valorizzarne gli intenti. Sul tema open government pure si sta muovendo qualcosa, bisogna senza dubbio fare una campagna di sensibilizzazione in modo da creare conoscenza e stimolare partecipazione. Ritengo che sia imperativo , al fine di fare passare il messaggio, che ogni iniziativa si intenda mettere in atto sia fortemente correlata a bisogni veri della comunità. Franco

Carissimi, sono assolutamente d’accordo che “trasparenza” e “partecipazione” siano intimamente e organicamente intrecciati sotto molti cruciali profili, e occorre trovare gli strumenti più adatti perchè si auto-alimentino a vicenda – in tutto ciò la leva degli strumenti digitali gioca un ruolo fondamentale. Di esperienze in giro se ne vedono di tutti i colori, all’estero ma anche in Italia: credo che il nodo sia proprio quello di individuare quegli strumenti che meglio siano implementabili nelle nostra specifiche realtà, di comunità in cui l’età media avanzata e la scarsa scolarizzazione determina un tasso relativamente modesto di penetrazione della cultura digitale – e pur non rinunciando ad una prospettiva di alfabetizzazione. Visto l’impegno che le persone mettono nel gestire fattorie e città digitali online, perché non dovrebbero poter essere coinvolti con lo stesso impegno e molta più concretezza nella gestione delle decisioni pubbliche sulla città che abitano? Andrea

Chi si unisce a me, Giulio e Franco?

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